Il Dott. Giuseppe Maria Ricchiuto ci racconta Specchiasol: che prima di essere un’azienda rappresenta la precisa volontà di operare con competenza scientifica e diffondere la cultura della medicina naturale e delle sue possibilità di applicazione.

È stato intervistato da medicalmeet in occasione del suo supporto al Congresso AOGOI Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige organizzato da dolp_dove osano le parole il 28/29 Settembre 2018.

Specchiasol si propone con una corporate identity molto precisa, che coincide con un suo progetto.

Esattamente. Ho fondato Specchiasol nel 1973 con la chiara missione di diffondere la cultura erboristica. In primo momento ho avviato un’attività individuale di commercio di prodotti erboristici. In un contesto molto diverso.
Pochi anni dopo, nel 1976 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso le medicine tradizionali nei propri programmi. Già allora ero convinto che omeopatia e fitoterapia potessero essere impiegate nella cura della persona in modo complementare, sinergico alle cure allopatiche: a tutto vantaggio di un arricchimento delle possibilità di sostegno e benessere di un paziente.
La prima grande sfida allora, ma lo è ancora oggi, è stata diffondere la cultura dei prodotti erboristici, dell’estrazione dalle droghe vegetali: per questo nel 1987 ho fondato la Casa Editrice Giuseppe Maria Ricchiuto. Era necessario fare un passo importante per favorire la coscienza in merito e diffondere la medicina naturale. La volontà di partecipare alla creazione e alla diffusione di una solida cultura in questo settore si è declinata anche nell’organizzazione di convegni in collaborazione con le Università Italiane.
Alla fine degli anni Ottanta, i prodotti erboristici erano poco conosciuti al grande pubblico e anche ai medici.

Un impegno che tuttora portate avanti con grande determinazione: è più facile oggi parlare di erboristeria?

Nei diversi centri universitari con i quali abbiamo collaborato, abbiamo incontrato docenti e ricercatori che hanno accompagnato il nostro impegno con la realizzazione e pubblicazione di diversi studi scientifici.
Abbiamo iniziato quando non c’erano centri di ricerca  specializzati in fitoterapia in Italia, perciò è servita molta costanza.
Oggi è comunque impegnativo: si sono allargati i confini, c’è maggiore consaplevolezza ed è ancora più necessario proporre documenti e informazioni e certificazione di accurata ricerca scientifica.

Come operate la selezione della vostra offerta?

Con un buon lavoro di gruppo in cui tutti diamo il meglio.
Specchiasol ha una un’equipe di ricercatori e collaboratori che hanno grande esperienza. Ci presentiamo con grande competenza e dialoghiamo con il medico rimanendo sempre sul piano dell’operatività quotidiana.
Dedichiamo anche molte risorse all’ascolto delle esigenze del medico.
Io ho iniziato andando all’estero a cercare informazioni e prodotti erboristici, principalmente in Svizzera, Francia e Germania. Ero però già cosciente che quando si parla di piante e estrazione di principi attivi è fondamentale fare riferimento a tutta la filiera produttiva: non è sufficiente riferirsi allo stesso genere e specie.
Un esempio in questo senso è la propoli: tutta la filiera e il metodo di estrazione concorrono all’alto contenuto di principi attivi e alla riduzione della presenza di cere e impurità allergizzanti. Si tratta di considerazioni importanti che abbiamo dimostrato con l’apporto di adeguati studi scientifici.

C’è un settore della cura e del benessere in cui i prodotti naturali sono più richiesti?

Sì. Le donne sono più attente alle novità salutistiche. Oggi posso dire che il 65-70% di chi opera le scelte per la salute e il benessere personale e della famiglia è la donna, qualche tempo fa era addirittura l’80%. Ora però si sta registrando un maggiore coinvolgimento anche dell’uomo che sempre di più, soprattutto a livello personale, è interessato al benessere, lo sport e anche all’alimentazione.
Rimane comunque la donna la più coraggiosa nelle sue scelte: si rivolge con sempre maggiore apertura al medico o anche al farmacista per la soluzione di disagi che prima erano taciuti:

Un esempio in questo senso è la secchezza vaginale. Oggi la donna parla di menopausa in modo spontaneo: tempo fa era considerata la fine della vita sessualmente attiva, ma ora si sa che non è così e si cercano soluzioni efficaci per affrontare i cambiamenti fisiologici.
Questo significa un ampliamento dei bisogni della donna e la necessità di un adeguamento della proposta terapeutica.
Si sta verificando anche una grande apertura ad affrontare temi come la depressione e le diverse condizioni in cui si verificano alterazioni del tono dell’umore: Specchiasol sta facendo grandi passi avanti nella ricerca anche in questo settore, soprattutto con l’oligoterapia. Fedeli alla nostra missione collaboriamo attivamente con opinion leader di fama nazionale ed internazionale.

Oggi grande interesse è rivolto anche alla nutraceutica: è un settore a cui ha pensato di affacciarsi?

Per ora no, purtroppo nel nostro settore molti si improvvisano. Anche la nutraceutica va affrontata in modo scientifico con studi e risultati misurabili e per ora non è nei miei progetti.

Come è organizzata oggi Specchiasol?

La struttura nasce dalla campagna, prima di tutto coltiviamo erbe officinali. Ci occupiamo di tutta la filiera: la selezione dei semi, la coltivazione, la raccolta, l’essiccazione e il confezionamento.
Quanto non possiamo produrre lo importiamo, sempre rispettando il principio di completo controllo di tutto il processo produttivo.
Oggi abbiamo tre stabilimenti, tutti in provincia di Verona, e  e due aziende agricole: San Demetrio, in provincia di Lecce e l’Azienda Agricola Biologica a Ferrara di Monte Baldo, in provincia di Verona.
Non mancano i laboratori: tre per la Ricerca e Sviluppo Prodotto ed uno per il Controllo Qualità, che seleziona le materie prime conformi.
Coltiviamo in assoluta assenza di pesticidi, diserbanti e concimi. La produzione è tutta italiana perché, sebbene ci siano paesi come l’India e la Cina che hanno una grande cultura e tradizione della medicina popolare, mancano ad oggi di tecnologie produttive: non sono pronti per una specializzate così alta.

La presenza in Italia è consolidata, state guardando a nuovi mercati?

Certamente, anche se non da molto. Si tratta di un impegno notevole perché serve l’autorizzazione all’immissione in commercio secondo le norme dell’ente regolatore del Paese.
Abbiamo anche lavorato con grande impegno all’apertura del mercato con la Russia: ha richiesto molte energie anche se non ho trovato ostative ma solo poca conoscenza. Oggi abbiamo una società in Russia. L’estero è una grande sfida perché serve dare informazione e diffondere la cultura dei prodotti erboristici con i medici, i farmacisti e tutti gli operatori della salute.

Il convegno AOGOI di settembre vi vedrà presenti in veste di sponsor. Con quali obiettivi vi proponete di partecipare?

Ritorno sullo stesso punto, che coincide con la missione di Specchiasol: diffondere la cultura e partecipare in un’occasione di formazione per dare informazioni che possano essere utili nella pratica clinica quotidiana.
Ci proponiamo sempre con grande impegno di far emergere che Specchiasol segue tutta la filiera produttiva e promuove studi scientifici dal 1973, quando parlare di piante officinali e terapia era quasi “innaturale”.

Quali sono i valori su cui fondare la relazione e come rispondere alle esigenze dei vostri interlocutori?

Il team dei collaboratori è formato e aggiornato e affrontiamo il dialogo con il medico con serietà e competenza con il supporto coerente della documentazione scientifica.

Intervista tratta da www.medicalmeet.com