L’educazione continua in medicina è un dovere previsto anche dal codice Deontologico, ma è soprattutto l’essenza stessa della professione, un piacere in cui i medici investono tempo e risorse: ecco come lo racconta il Dott. Giuliano Zanni Direttore UOC Ginecologia e Ostetricia Vicenza – ULSS 8 Berica.

La formazione continua è uno dei principali valori che lei sostiene in prima persona.

Sì, perché il tema della formazione e del valore ad essa associato origina ed è riconducibile all’essenza stessa della professione. Noi medici sappiamo che la medicina stessa è in continua evoluzione: quello che era vero fino ad oggi potrebbe essere aggiornato e anche modificato domani.  L’aggiornamento è il presupposto fondamentale per la qualità delle cure e la sicurezza del paziente.
Oggi ci sono vari canali e modalità per l’aggiornamento professionale e il medico e il personale sanitario in genere possono accedere alla formazione anche a seconda delle necessità e tempo individuali. Ma è fondamentale che ogni struttura sanitaria si impegni ad offrire l’aggiornamento. Nello specifico dell’ostetricia e ginecologia poi ci sono ancora oggi ambiti che richiedono costante aggiornamento, formazione e confronto. I percorsi clinici non sono sempre fatti di una prassi inequivocabile e questo rende indispensabile il coinvolgimento e la responsabilizzazione nella formazione.

Il convegno resta una dei principali strumenti formativi.

Oggi siamo avvantaggiati perché abbiamo possibilità di comunicazione e aggiornamento e confronto: la modalità di apprendimento a distanza, la cosiddetta FAD, è in crescita, ma il convegno rimane la forma più diffusa e accessibile. Mi aspetto che in futuro si aprano ulteriori spazi per mantenersi aggiornati.
A rendere il convegno la forma di elezione è la possibilità di confronto su alcune domande ancora aperte e su quello che rimane il tema centrale in questa materia: la sicurezza in sala parto. Luogo dove ogni giorno si assiste alla felicità della nascita di una nuova vita, e il ginecologo, l’ostetrico e tutto il personale sanitario devono poter lavorare con serenità e in sicurezza. Questo perché la stessa sala parto è anche il luogo in cui purtroppo c’è il rischio di eventi avversi anche estremamente gravi. La preparazione di tutti deve essere un impegno assoluto, uno dei punti centrali di cui il direttore di un’Unità Operativa deve impegnarsi.
Il Convegno di Vicenza sarà anche preceduto da un Corso di Aggiornamento sulle “Urgenze e emergenze in sala parto”: dobbiamo dare con la formazione gli strumenti per operare in sicurezza.
Non siamo nuovi all’organizzazione di corsi soprattutto pratici che trasferiscono con l’impiego dei simulatori la manualità di una pratica corretta, tempestiva ed efficace.

Ai convegni che organizza è nutrita anche la presenza di colleghi e direttori che operano nelle Aziende Sanitarie delle province limitrofe.

Dobbiamo parlare stessa lingua per assicurare qualità e sicurezza. Il convegno è un momento di confronto. Ci dobbiamo e vogliamo mettere insieme per capire come gestire i diversi casi clinici.
È più difficile sbagliare se tutti insieme condividiamo i punti di vista e le esperienze, uniformandoci alle evidenze scientifiche, alle linee guida e mantenendoci aggiornati sui risultati dei grandi studi randomizzati.

Come è nata questa vocazione alla formazione?

Grazie alle esperienze fatte in diversi ospedali. Da parte mia ho sempre creduto nel confronto con i colleghi. Ho avuto la possibilità di individuare molte realtà virtuose, verificando come la crescita fosse un percorso di serio sviluppo professionale. Le “buone origini” in termini di studi e doti contano, ma è la realtà in cui si opera che deve offrire la possibilità di farle crescere. Dialogo, confronto e formazione consentono di accendere la “scintilla” che fa realmente affrontare con sicurezza e competenza i casi più complessi.

Nell’Unità Operativa Clinica Ginecologia e Ostetricia di Vicenza si sta verificando una reale crescita.

Le cose sono cambiate per l’impegno di tutti. Da parte mia è arrivato l’input ad assumere la responsabilità del proprio ruolo e competenza. In questo modo ogni risultato diventa fonte di soddisfazione e motivazione a moltiplicare gli sforzi per fare ancora meglio e di più. Certo in un gruppo c’è sempre chi emerge prima e dà il buon esempio: è un valore che fa scattare altre leve dentro di noi e dà ad altri l’energia per tirare fuori il loro valore aggiunto.

L’organizzazione di convegni e corsi di aggiornamento è anche un grande impegno economico.

Uno dei limiti della formazione è il costo. I medici sono ben disposti a fare investimenti anche personali perché l’aggiornamento fa lavorare meglio, con maggiore serenità e sicurezza. Il medico che lavora con passione e in sicurezza spende anche di tasca propria.  Immaginiamo una notte in sala parto: le ore che trascorrono tra l’inizio e la fine del turno possono essere anche fonte di grande angoscia se non si ha la sicurezza di possedere tutti gli strumenti per affrontare un’emergenza.
Certo la disponibilità del medico deve essere anche supportata dalle aziende sanitarie che però nonostante gli sforzi non possono affrontare tutta le spese dell’educazione continua in medicina. In questo contesto un supporto è dato anche dalle aziende private.

L’impegno alla formazione continuerà nel 2019.

Stiamo già organizzando un convegno di aggiornamento in uroginecologia, un argomento che mi vede particolarmente coinvolto e interessato, e un aggiornamento in oncologia ginecologica. Altri argomenti li stiamo considerando, tra questi una seconda edizione sul tema Etica e Bioetica in Ostetricia e Ginecologia e sull’Endometriosi.